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Chiesa di Jamiano

A Jamiano, il primo edificio destinato al culto venne edificato prima del 1325. L’altare fu dedicato a San Antonio da Padova e, come consuetudine a quei tempi, il cimitero fu costruito accanto alla Chiesa. Tra il 1853 ed il 1856, la Chiesa di Jamiano venne riedificata e dedicata sempre allo stesso santo (San Antonio da Padova). In essa svolgevano la loro opera i sacerdoti appartenenti alla Parrocchia di San Giovanni di Duino, confinante con quella di Jamiano. Fu nel 1869 che il capo del villaggio di Jamiano, ottenne l’assegnazione del proprio sacerdote direttamente dall’Arcivescovo di Gorizia e fu proprio in quell’occasione che venne costruita la prima casa canonica. Durante la Grande Guerra, sia la Chiesa che la casa canonica furono distrutte dai bombardamenti e pertanto, nel villaggio di Jamiano, rientrarono a prestare servizio i sacerdoti delle parrocchie confinanti. La Chiesa fu ricostruita nel 1925. Al tempo del fascismo, viste le restrizioni riguardo le minoranze linguistiche, a Jamiano non fu più possibile celebrare la S. Messa in lingua slovena.

Con la delimitazione del nuovo confine italiano nel 1947, al vicariato di Jamiano fu annesso un vasto territorio denominato Vallone (Dol in sloveno), ereditato dalla Parrocchia di Oppachiasella e a Jamiano si insediò un vicario permanente. Nel 1968 iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova casa canonica, dove si insediò il parroco. Nel 1971 fu nominato il primo vicario di Jamiano, Jožef Durjava ed in parrocchia venne aperta la scuola elementare. Esternamente, la Chiesa presenta un mosaico raffigurante la presentazione di Gesù al Tempio; l’identico mosaico lo ritroviamo anche nel Santuario Mariano di Monte Santo (prov. di Nova Gorica – Slovenia). Le quattro colonne che sorreggono il semi-tetto sopra l’ingresso raffigurano degli animali descritti nell’Apocalisse. All’interno della Chiesa, ricordiamo la statua lignea di San Antonio da Padova che sovrasta l’altare maggiore mentre lateralmente, si possono ammirare due quadri; uno raffigura la Beata Vergine Maria ed il Beato Slonšek, l’altro San Giuseppe, in ricordo dei reduci tedeschi. Il campanile ospita tre campane.

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